Descrivere in poche righe gli stadi di calcio in Inghilterra, per chi ha
come modello e punto di riferimento primario gli impianti calcistici
Italiani non è affatto semplice. Oltremanica gli impianti sono tutti
quanti di proprietà delle squadre che devono provvedere annualmente alla
revisione e dove necessario all'aggiornamento dei sistemi di sicurezza e
dei requisiti richiesti dagli standard dei vari campionati. Ad inizio
stagione un'apposita commissione ministeriale si occupa di ispezionare
tutti gli impianti ai quali attribuisce un punteggio. Se questo
punteggio rientra nei parametri del campionato di appartenenza, la
squadra può parteciparvi, altrimenti ci sono due strade: trasferirsi in
un'altro stadio oppure essere retrocessi di ufficio nel primo campionato
sottostante che risponda ai requisiti dello stadio. Per trasferirsi in
un'altro impianto è necessario ottenere una deroga che viene concessa
molto raramente e soltanto se sono già iniziati i lavori di
ristrutturazione del proprio stadio. Come si vede sono criteri e regole
estrmamente rigidi resi necessari per combattere il fenomeno della
violenza che ha imperversato nel mondo del calcio fino alla fine degli
anni '80. Le tragedie dell'Haysel, e quelle in patria di Bradford (un
centinaio di korti nell'incendio di una tribuna di legno) e Sheffield
(anche qui poco meno di cento tifosi del Liverpool rimasti uccisi dalla
folla che premesa per entrare), hanno indotto il governo britannico,
all'epoca guidato dal primo ministro Margareth Tatcher ad introdurre
misure restrittive severe. Per prima cosa ci fu un monitoraggio di tutti
gli stadi e venne stilato un documento (denominato Taylor Report, dal
nome del parlamentare incaricato di compilarlo) ai cui fare riferimento
per mettere in sicurezza gli stadi. Fra le misure più importanti,
l'obbligo di tutti i posti a sedere e numerati, misure di sicurezza
antincendio, telecamere per il controllo dei tifosi, la presenza di
Steward (personale della società) che garantisco l'ordine pubblico e che
all'interno dello stadio sono considerati alla stregua dei pubblici
ufficiali. Questo a grandi linee è la rivoluzione che ha portato gli
stadi Inglesi ad essere considerati i più sicuri del mondo ed un esempio
da seguire per tutte le nazioni calcisticamente più evolute.
Gli stadi sono diventati luoghi sicuri, tanto che negli ultimi 20 anni
la presenza di donne è aumentata del 24% e quella di bambini al di sotto
dei 6 anni è cresciuta addirittura del 38%. Nella scorsa stagione
sportiva i feriti all’interno di uno stadio (considerando sia piccoli
infortuni come una caduta accidentale, sia infortuni dovuti a contatti
fra le tifoserie) sono stati appena 178 su 12.879.720 spettatori ovvero
un dato assolutamente trascurabile in termini di percentuale. Nel menù
in alto a sinistra potrete nel dettaglio scoprire gli Stadi di tutte le
92 squadra professionistiche divese per campionato. Vi ricordiamo che
contattandoci è possibile costruire un pacchetto per poter assistere
alle partite di ciascuna di queste 92 squadre.
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